Il piccolo oratorio è situato nell’angolo sud-ovest del corpo della villa. Di questa cappella si hanno notizie a partire dal 1620, quando era intitolata a San Sebastiano e si presentava come un piccolo edificio indipendente, sito lungo il muro di cinta e con il fronte affacciato sulla strada “comune” a sottolineare la sua duplice funzione, pubblica e privata.
L’attuale collocazione è invece il risultato delle trasformazioni avvenute nel corso dei secoli.
Nel 1775, infatti, il nobile proprietario Giovanni Antonio Dondi dall’Orologio provvide all’abbattimento del primitivo oratorio, che venne fatto ricostruire ex novo. La nuova cappella fu dedicata alla Beata Vergine di Loreto, venerata insieme alla sua Casa di Nazareth nell’omonimo santuario marchigiano nei pressi di Ancona e per tale motivo fu edificata in forma di vera e propria replica dello stesso.
L’impianto della cappella è rettangolare, con copertura a botte: un tempo il soffitto era stellato, come quello affrescato da Giotto nella cappella degli Scrovegni a Padova, tuttavia l’originale fu abbattuto negli anni Ottanta del secolo scorso.
Sulla parete di sinistra è presente una fessura ricavata nello spessore del muro: la lama di luce che da essa proviene colpisce, ora come allora, la zona dell’altare ogni 10 dicembre, festa della traslazione della Santa casa.
Le pareti dell’area antistante l’altare sono affrescate simulando la superficie a mattoni di Loreto, utilizzando una tecnica chiamata a regalzier. Le pitture realizzate da Antonio Buttafogo (attivo tra il 1772 e il 1817) sui tre lati nell’area antistante l’altare riprendono le pareti reali della Santa Casa, simulando l’intonaco scrostato che lascia a vista i muri di mattoni e i lacerti ad affresco dove, pur con gli adattamenti ai modi pittorici settecenteschi, si riconoscono le immagini legate all’iconografia lauretana. Sulla parete di sinistra la Vergine con il Bambino appare circondata da putti; a destra seguono una Sacra Conversazione con santa Caterina e un San Giovanni Evangelista.
Sulla parete di destra sono rappresentati una Madonna con il Bambino e una Sacra Conversazione con i santi Bartolomeo, Antonio Abate e un santo re che potrebbe essere Luigi IX dei francesi, accompagnato dal cavallo che secondo la leggenda si prostrò alla vista di Nazareth nel 1251.
In controfacciata, a sinistra vi sono la Madonna con il Bambino con due personaggi inginocchiati: si tratta in tutta probabilità dei due committenti, i fratelli Giovanni Antonio e Francesco Dondi dall’Orologio. (Barbara Maria Savy, Sara Danese)
Crediti fotografici immagini villa
© Comune di Abano Terme e Università degli Studi di Padova, Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica (foto Michele Barollo e Simone Citon)